L’ansia può essere definita come uno stato di tensione emotiva spiacevole e cronica, una paura immotivata di qualcosa di minaccioso, che può essere dovuto a problemi quotidiani, stress, traumi, fobie…
Si forma in determinate strutture cerebrali si riflette su tutto il corpo e su tutta la muscolatura, volontaria e non.
Per questo i sintomi dell’ansia possono i più variegati: rigidità e tensioni muscolari, contratture, disturbi gastrointestinali, iperventilazione, nausea, emicrania…
Perché è utile?
A discapito di quello che comunemente si pensa riguardo l’ansia, questa in realtà è funzionale: la sua funzione, fin dalla preistoria, è infatti quella di permettere di attivarci in un momento di pericolo, tramite due strategie: attacco o fuga.
Facciamo un esempio: attraversando la strada ci accorgiamo che una macchina non sta rallentando e si sta dirigendo verso di noi; di conseguenza ci mettiamo a correre verso il marciapiede.
Cosa succede nel nostro corpo quando proviamo ansia?
Questo è possibile proprio grazie all’ansia: quando infatti il nostro cervello si accorge del pericolo avvengono numerose modifiche nel nostro corpo: la mente diventa più vigile,il sangue viene deviato verso i muscoli che diventano così pronti per l’azione; la digestione rallenta (motivo dei disturbi gastrointestinali); aumenta la frequenza respiratoria (iperventilazione); diminuisce la produzione di saliva (bocca secca…).
Sono proprio queste reazioni che ci permettono di evitare il pericolo o di fronteggiarlo.
Ma, mentre in passato i nostri antenati dovevano combattere contro gravi e imminenti pericoli fisici come i predatori, tale ansia risulta eccesiva al giorno d’oggi, per fronteggiare i normali stress quotidiani.
L’ansia ha però anche una funzione prestazionale: lo stato di vigilanza mentale infatti può aiutarci nelle attività impegnative (es. un esame); non sarebbe possibile infatti dare il meglio di sé quando si è totalmente rilassati.
È importante però che questa non diventi eccessiva e disfunzionale: se si è troppo ansiosi infatti la capacità di pensare chiaramente e di agire diminuisce.
L’ansia diventa patologica quando è cronica: questo porta a sentirsi sempre inquieti, tesi, irritabili, a stancarsi più facilmente, avere difficoltà di concentrazione, difficoltà ad addormentarsi, sentirsi demoralizzati o depressi.
In questo caso significa che l’ansia compromette in modo importante la tua vita; è importante tenere a mente che l’ansia non si può eliminare completamente proprio perché innata e anche utile in alcuni casi; si può e si deve invece imparare a controllarla e gestirla.
Ma da cosa è causata l’ansia?
Perché una persona è più ansiosa di un’altra?
Questo dipende da una combinazione di cause:
L’effetto della personalità, ovvero del modo abituale di pensare, agire, di rapportarsi con gli altri. Di solito persone molto sensibili, emotive ed empatiche tendono a sviluppare di più l’ansia.
- Eventi di vita e stress: eventi di vita particolarmente stressanti o traumatici possono essere tali da superare la nostra normale capacità di adattamento e rappresentare quindi una forte minaccia.
- Modo di interpretare la realtà: chi soffre di ansia infatti ha una maggiore tendenza a interpretare automaticamente come minaccioso tutto quello che succede.
Questo deriva da esperienze di vita precedenti, comportamenti dei genitori, insegnanti e persone importanti della propria vita.
Come uscirne?
L’ansia, anche quella eccessiva e patologica, è una condizione che si può gestire e risolvere.
Una buona tecnica è utilizzare delle tecniche di rilassamento, che permettono di abbassare l’attivazione fisica.
In particolare consistono nel rilascio volontario della tensione sia fisica che mentale, generando un senso di calma diffuso.
Possiamo citare il rilassamento di Jacobson, il training autogeno o le tecniche di respirazione lenta.
Si può utilizzare anche un approccio più cognitivo, tenendo per esempio un diario delle ansie e delle preoccupazioni. Questo servirà per pianificare le migliori strategie di affrontare i problemi causati dall’ansia.
Quando l’ansia diventa ingestibile e invalidante è molto importante rivolgersi a un professionista che possa aiutarci a superarla.
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